Hai un pacchetto telefonico o internet? Allora dovresti leggere queste novità che potrebbero influenzare il tuo abbonamento già da ottobre!
Ogni volta che ci si abbona a un servizio, che sia telefonico, energetico o bancario, bisogna leggere sempre anche la stampa piccola. Perché, ve lo diciamo chiaro e tondo, fare affidamento soltanto sui discorsi dei venditori è un rischio!
Sta diventando sempre più normale che le compagnie cambino le carte in tavola da sole, si chiama “rimodulazione”. Questo tipo di modifiche, che ci piaccia o no, sono spesso già previste nei contratti che firmiamo senza pensarci su due volte.
Cosa cambia nei contratti di telefonia a ottobre?
In ambito telefonico, quando si parla di rimodulazione spesso si traduce in modifiche ai prezzi oppure a ciò che include la tua tariffa attuale. Può succedere che si becchi qualche servizio in più, oppure che il pacchetto venga cambiato, di solito non a vantaggio del nostro portafoglio.
Per fortuna, se le modifiche non ci vanno giù e vogliamo tagliare la corda, le regole ci permettono di rescindere il contratto o passare ad un altro operatore, mantenendo il numero, senza pagare altre spese.
Qualche esempio concreto con TIM e Vodafone
Sembra che, stando a quanto riportato da comparasemplice.it, TIM e Vodafone stiano per rimescolare le offerte: alcune tariffe subiranno aumenti. Per esempio, TIM ha deciso di aumentare i costi dei piani TIMVISION, come il Gold, Gold Plus, Calcio e Sport: si va dai 4 ai 10 € in più al mese. Chi vuole lasciare tutto in dietro ha tempo fino al 31 ottobre per la rete fissa e il 28 per quella mobile.
E Vodafone? Il pacchetto Pass Sport di NOW salterà da 14,99 € a 24,99 €, ma diamo una possibilità al recesso fino a sessanta giorni dopo l’innalzamento. E non è finita qui, alcune offerte per il mobile si alzeranno di altri 3,99 € mensili, con l’opzione di dire addio al servizio fino al 25 novembre.
Per non avere sorprese, il nostro consiglio è quello di controllare sempre direttamente con chi offre i servizi. Così, si può scegliere al meglio che fare, senza brutte sorprese.
“Il miglior modo di prevedere il futuro è inventarlo”, sosteneva Alan Kay, ma quando si tratta di contratti di telefonia, sembra che il futuro sia sempre inventato a favore delle compagnie. Le imminenti rimodulazioni annunciate da TIM e Vodafone rappresentano l’ennesimo capitolo di una narrazione troppo familiare ai consumatori italiani.
Questa pratica, sebbene legale e prevista nei contratti, solleva questioni etiche importanti riguardo la trasparenza e la lealtà verso i clienti. È vero, il diritto di recesso offre una via di fuga, ma quanti sono davvero pronti o in grado di saltare da un operatore all’altro alla ricerca di condizioni più favorevoli? E quanto durerà, prima che anche il nuovo contratto venga “rimodulato”?
Forse è giunto il momento per i consumatori di chiedere più chiarezza e stabilità, e per le autorità di valutare regolamentazioni più stringenti in materia.